Comuni
Comune di Castignano
Turismo Castignano :
CENNI GEOGRAFICI
Castignano è un comune italiano di 3.008 abitanti[1] della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche. Fa parte della Comunità Montana del Tronto.
CENNI STORICI
Esporre con cognizione di causa e in modo cronologico la storia di Castignano non risulta possibile poiché siamo sprovvisti di documenti dal momento che la pubblica segreteria fu distrutta da un incendio nel 1228.
Si è riusciti a ritrovare tracce della vita di Castignano in quegli autori che, sia pure indirettamente, hanno avuto modo di tratta episodi di storia nei quali era impegnato anche il nostro paese.
Castignano è stato un punto nodale di transito di notevole importanza nel Medioevo e per questo motivo passò sotto la tutela dei Templari che avevano il dovere di tenere sgombri tutti i passaggi per i pellegrini che da Roma si dirigevano ai porti d'imbarco per la Terra Santa e il vicino Oriente.
Il Bosh, celebre studioso della viabilità medioevale, ha individuato nella valle del Tesino e dell'Aso numerose vie di transito particolarmente battute nel periodo medioevale ora difficilmente rintracciabili nel loro snodarsi, per gli smottamenti e per il variare naturale della toponomastica.
Castignano è anche il paese delle curiosità e delle cose strane: possiede ad esempio la casa più stretta, è larga appena 154 cm. e si trova tra Via dei Templari e la Rua del sacco, così detta perché è una stradina che manca di uscita.
I Castignanesi tenevano tanto alla pace che le hanno dedicato una via: Rua della pace; è una via ripidissima, a scalette che dalla Via dei Templari sale verso la Chiesa di S. Maria del Borgo.
Dal De Carolis apprendiamo il profondo senso religioso della popolazione castignanese che si manifesta principalmente attraverso feste, tridui, processioni.
La più celebre era sicuramente la processione del venerdì Santo in cui le varie confraternite, a turno recitavano salmi. Erano antichissimi e molto belli e riflettono l'antico italiano.
Oltre a tutte queste caratteristiche interessanti e curiose, ciò che ha stimolato la nostra ricerca è il fatto che a Castignano esiste la Via dei Templari con la Chiesa di S. Maria del Borgo.
La Via dei Templari è la più lunga ed anche la più caratteristica perché offre valori ambientali ed architettonici di particolare interesse.
La sua denominazione è sicuramente entrata nella toponomastica ufficiale per ricordare la presenza e l'opera di quest'ordine Religioso e Militare che qui aveva una chiesa, un convento e un ospedale, subentrando ai Benedettini farfensi nella ricostruzione e gestione della Chiesa di S. Maria del Borgo, dopo la frana del 1224 che distrusse quasi la metà del paese.
Durante i lavori di ristrutturazione di alcune case di un vicolo attiguo alla Chiesa di S. Maria del Borgo sono venuti alla luce corpi senza sarcofago, seppelliti nella nuda terra con la faccia rivolta verso il suolo.
L'opinione che ne trasse la popolazione locale fu che si trattasse di un ultimo atto di umiltà ri religiosi; questo tipo di tumulazione è tutt'ora adottato dai monaci Cistercenci. Chi è pratico di cose templari sa invece che gli scavatori avevano scoperto i corpi dei Monaci dell'Ordine del tempio, perché anche loro usavano questo tipo di sepoltura, diversamente dai cavalieri destinati non al monacato, ma alla milizia.
I Templari sono esistiti a Castignano ed hanno sicuramente permeato la vita pubblica del piccolo borgo piceno.
Il silenzio imposto dalla Chiesa presenta delle crepe: le prove di questo sono la Via dei Templari, voluta da ben due secoli dal popolo, il TAU, la Chiesa di S. Maria del Borgo e oggi le “Rationes Decimarum” che ai numeri 7791 e- 7889 affermano, senza ombra di dubbio, la presenza dell'Ordine dei cavalieri Rosso Crociati.
Castignano oltre ad avere un grande interesse storico per la presenza delle vestigia Templari, presenta un aspetto ambientale ancora intatto, carico di fascino e di mistero.
DA VISITARE
Castignano con il suo profilo inconfondibile appare arroccato sulla collina, sostenuto da un colossale muraglione con tredici arcate e dominato dalla bellissima torre romanica che svetta su tutte le costruzioni (risale al sec. XI e presenta una struttura trecentesca).
Il centro abitato si sviluppa a schema tentacolare che si innalza verso l'alto assumendo così la tipica forma di una piramide.
Anche se la topografia di Castignano risulta irregolare, l'impianto urbanistico costituisce una composizione architettonica molto ben armonizzata alla conformazione naturale del terreno e organicamente inserita nel sistema delle vie a cerchi concentrici.
Il castello antico, come risultava dagli statuti del 1580, aveva due porte d'accesso, oggi scomparse:
La continuità delle costruzioni si alterna a degli spazi costituiti dalle pizze Umberto I°, Rinalducci e San Pietro, questa situata nella zona più elevata che domina il paese e permette una visione fantastica.
Il Centro Storico, nonostante le alterazioni subite lungo i secoli, si presenta come una unità compatta con le case addossate le une alle altre in un labirinto di viuzze e di vicoli tortuosi.
Molte abitazioni conservano ancora la perfezione tecnica e la saldezza delle strutture tipiche dei maestri muratori lombardi che in gran numero giunsero a Castignano a cavallo fra il XIV e il XV secolo.
Castignano, a ragione, è considerato uno dei centri più pittoreschi del Piceno in quanto grazie alla sensibilità dei suoi Civici Amministratori è riuscito a mantenere quasi inalterate le caratteristiche originarie specifiche di un ambiente medioevale.
La sua bellezza è fatta di piccole cose, ma è certo che le chiese romaniche, le numerose case medioevali e rinascimentali, tutte in cotto rossiccio parlano all'occhio dell'osservatore un linguaggio pieno di fascino e di attrazione.
Dalla Piazza di san Pietro si può ammirare per tutto il cerchio dell'orizzonte un paesaggio vario ed affascinane: esso offre un quadro dell'intera formazione geologica del versante del medio Adriatico, così come si è costituita per successive sedimentazioni, innalzamenti ed erosioni.
Castignano ha il grande vanto di aver dato alla nostra storia il più remoto alfabeto italico fino a questo momento ritrovato Esso è contenuto nella famosa “Stele di Castignano”, così chiamata perché scoperta in quel territorio.
Questa stele (che risale al VI-VII secolo a.C.) riporta una iscrizione bustrofedica, usata nei tempi arcaici dai greci e dai Romani, procede alternativamente da sinistra a destra e viceversa come i solchi tracciati dall'aratro.
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